Amar(SI)

Amar(SI)

Che cosa significa amare? Ognuno di noi potrebbe dare una risposta diversa e personale.  Si può amare un genitore, un partner, un figlio, un amico. Si può amare sè stessi. Sono tutte forme di AMORE declinate in maniera diversa, a seconda del destinatario del nostro sentimento.  Sentimento tanto complesso ed articolato da mostrare tante diverse sfaccettature!

 

 

Quando pensiamo all’amare, al sentimento semplice e puro dell’amore, nella maggior parte dei casi ci immaginiamo in una situazione a due. Difficilmente ci immaginiamo soli sebbene sia importante saper nutrire questo sentimento dentro di noi, così da poterlo condividere pienamente con altri.

 

Le nostre prime esperienze di amore le viviamo proprio in due, a poche ore dalla nascita:il contatto pelle a pelle con la mamma, gli sguardi che si incontrano e che difficilmente riescono a separarsi, l’allattamento al seno, le coccole e le carezze che accompagnano la routine quotidiana… sono tutti gesti estremamente ricchi di amore, gesti che ci fanno sentire protetti, accuditi, accolti… AMATI.

 

 

Nelle fasi successive l’amore utilizza ancora altri strumenti per rivelarsi: oltre al prezioso contatto corporeo si aggiungono anche i pensieri, le parole e i significati che impariamo a comprendere e a utilizzare. Una carezza, la lettura di una favola, una mano che ci accompagna, un disegno stilizzato, un bigliettino, un abbraccio inaspettato.

E’ attraverso queste espressioni tanto semplici quanto indispensabili che la persona sperimenta di ESSERE AMABILE: si sente accolto, protetto, ascoltato nei propri bisogni e compreso. E’ proprio intorno a questo sentire che si struttura il proprio senso di amabilità, la propria AUTOSTIMA.

 

Ricevere questo tipo di attenzioni ci permette a nostra volta di amare e di cercare nell’altro quello stesso tipo di attenzioni che hanno caratterizzato le relazioni principali della nostra vita. Possiamo quindi dire che la stima di noi stessi viene nutrita proprio dalle relazioni significative che abbiamo stabilito con le figure di accudimento.

 

Un bambino che ha ricevuto cure amorevoli dai suoi genitori sarà a sua volta propenso a replicare lo stesso stile di accudimento nelle relazioni significative (come col partner o con i propri figli); chi invece ha avuto un tipo di accudimento trascurante o addirittura maltrattante proporrà uno stile relazionale di questo stesso tipo, sia col partner che coi propri figli e in generale con tutte le persone significative.

 

Possiamo quindi dire che le nostre prime esperienze di amore le sperimentiamo tra le braccia dei nostri genitori, è da lì che impariamo cosa significa essere amati e quindi cosa significa sentirsi abbastanza solidi per potersi amare e fare delle scelte congruenti al proprio modo di essere.

 

 

Sappiamo anche che non sempre queste esperienze sono così lineari e talvolta ci sono situazioni ed eventi che lasciano un segno o che non riusciamo bene a comprendere e che generano sofferenza.

In questi casi un percorso terapeutico può aiutare a fare luce su alcuni aspetti di se stessi e della propria vita, permettendo di fare scelte improntate al benessere.

 

 

Per avere maggiori informazioni e richiedere un primo incontro conoscitivo gratuito:

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  • chiama il numero 329 090 7573
  • scrivi un’email a maria_leardi@yahoo.it

 

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